Fiori di campo: chi sono?
Per fiori di campo (conosciuti anche come fiori selvatici o fiori spontanei) nella cultura comune si intende una categoria di fiori che crescono spontaneamente in natura, senza essere intenzionalmente seminati o piantati. [Wikipedia]
“Fiori di campo” come sinonimo di uno stile bucolico, rilassato, semplice
«Che belli i tuoi fiori di campo!», «Vorrei un allestimento semplice, con fiori di campo!». Sentiamo spesso queste affermazioni e abbiamo imparato a interpretarle, a tradurle. Ma proviamo a fare un po’ di chiarezza. I fiori di campo sono i fiori spontanei: i denti di leone, le pratoline, i papaveri rossi, i fiordalisi blu, le piccole achillee bianche, le carote selvatiche. Spettinati, selvaggi, resilienti. Ci raccontano il susseguirsi delle stagioni, del caldo e delle piogge, e hanno un fascino indiscutibile. Ma sei sicura di volere per il tuo matrimonio un allestimento con fiori spontanei? Spesso per “allestimento con fiori di campo” si intende uno stile bucolico e rilassato, semplice. Molto spesso interpretato con mazzi di girasoli fuori stagione e gerbere, perché ricordano le margherite, ma che di semplice non hanno nulla se pensiamo che crescono in serre con temperatura e umidità controllata nel migliore dei casi o, peggio, arrivano dall’altra parte del mondo.
Bis-nipoti dei fiori di campo dai colori inaspettati
Una delle caratteristiche della coltivazione di una flower farm è quella di selezionare, avvalendosi della ricerca e grazie al paziente lavoro degli ibridatori, nuove e interessanti varietà e cultivar di fiori spontanei insieme a fiori da reciso selezionati per la loro resilienza e quindi adatti a una crescita in campo senza serre e forzature. In una flower farm troverai fiordalisi rosa, azzurri, violetti, porpora, a fiore semplice o doppio, campanule con steli alti e robusti e fiori più grandi rispetto a quelle che troveresti durante una passeggiata in montagna, piselli odorosi dai grandi petali vezzosi, achillee dai colori fruttati, fiori di carota color cioccolato, papaveri doppi con sfumature insolite. Tutti questi fiori ricordano i loro tris-nonni che ondeggiano nei prati o sui cigli delle strade ma sono il frutto di anni di incroci e selezione che hanno permesso di ottenere fiori grandi, steli robusti e infinite sfumature. Si tratta di un processo di ricerca che non forza in nessun modo la natura ma semplicemente la accompagna favorendo l’impollinazione e di conseguenza la produzione di semi tra fiori con caratteristiche che si desiderano unire tra loro per ottenere un nuovo fiore più bello e interessante. È lo stesso processo che hanno seguito la frutta e gli ortaggi: secoli di selezione e incroci per ottenere frutti più grandi, più gustosi e piante più resistenti alle malattie. Sono fiori coltivati in piano campo, senza serre, ma coltivati: selezionati, seminati, trapiantati, irrigati quando necessario.
Una flower farm è come un orto biologico
Ai pronipoti dei fiori di campo si affiancano nella coltivazione di una flower farm decine di specie di fiori da taglio coltivati in pieno campo. Dalle più conosciute come i bulbi primaverili, i lillà, le rose, le ortensie, le dalie alle tantissime specie erbacee difficilmente reperibili sul mercato tradizionale del fiore reciso come echinacee, rudbeckie, agrostemma, cosmos, zinnie e coreopsis. Tutte queste piante, arbusti ed erbacee, perenni o annuali da seme, sono tutte selezionate per la loro adattabilità al clima locale e coltivate in campo in piena aria, sotto il sole e sotto la pioggia senza forzature e senza l’impiego di fertilizzanti e insetticidi dannosi per l’ambiente. Visitare e raccogliere i fiori in una flower farm non è come passeggiare in una prato a raccogliere margherite selvatiche, ma piuttosto come fare scorta di ortaggi insoliti e coltivati con cura in un orto biologico dove a ogni stagione troviamo qualcosa di nuovo e buonissimo.
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